ISA. È stata disposta l’autopsia per chiarire con esattezza le cause della morte di Alessandro Solimine, il caporal maggiore 38enne del 9° reggimento Col Moschin deceduto poco prima delle 17 di lunedì 26nello schianto in auto avvenuto sul viale D’Annunzio tra la sua Panda e una Renault Megane.

Lo ha deciso la Procura che mercoledì 28 affiderà l’incarico al medico legale che tra il pomeriggio e giovedì 29 eseguirà l’esame autoptico. Dopo il nulla osta del magistrato titolare dell’inchiesta la salma sarà riconsegnata ai familiari per la celebrazione del funerale che sarà preceduto da una camera ardente allestita nella caserma dei paracadutisti Vannucci.

Per consentire al conducente della Megane di nominare un consulente di sua fiducia che possa partecipare all’autopsia e un legale che lo assista, la Procura ha iscritto sul registro degli indagati David Rizzo, 45 anni, di Tirrenia, l’automobilista che ha centrato la Panda di Solimine sul viale D’Annunzio. Un atto dovuto con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. «L’ho visto all’improvviso» ha detto Rizzo quando è stato sentito dalla polizia municipale impegnata a ricostruire la dinamica dello schianto mortale. L’automobilista è stato sottoposto all’etilometro, come prevede la legge, il cui esito è stato negativo.

Il fascicolo è stato consegnato in Procura dai vigili urbani che hanno svolto i rilievi. Sul posto si sono portate le pattuglie di Pisa e del distaccamento di Marina. Per completare la ricognizione il viale è stato chiuso per alcune ore in entrambi i sensi di marcia. La Megane stava procedendo verso il litorale quando, a una settantina di metri dalla base di addestramento degli incursori del Col Moschin, è andata a schiantarsi contro la Panda blu guidata da Solimine. L’utilitaria era rivolta verso Pisa e, in fase di manovra, il parà la stava dirigendo verso Marina in un tratto con la striscia discontinua quando è stato centrato sulla fiancata destra dalla Renault. Uno scontro dall’esito fatale per il caporal maggiore, originario di Torino e residente a Livorno in via de Larderel, che lascia la moglie e due figli. Quando sono arrivati i soccorsi, il militare era già deceduto. La morte è stata istantanea.

articolo di Pietro Barghigiani su Il Tirreno