LUCCA – Un giovane sott’ufficiale dei paracadutisti della Folgore è morto per una tragica fatalità nel corso di un lancio di addestramento nel padule di Altopascio. La vittima è il maresciallo Andrea Malanca, 28 anni, nativo di Mantova, ma residente a Adria in provincia di Rovigo, con la madre Rosa Bardella e il padre Remo. Da diversi anni era in forza al 9 reggimento paracadutisti della brigata Folgore col Moschin. La tragedia è avvenuta poco dopo le 11,30. Nella zona del padule di Altopascio erano in corso una serie di lanci di paracadutisti della Folgore, che si lanciano da un G222. Di colpo la tragedia. Da una prima parziale ricostruzione i due militari che si erano appena lanciati con paracadute ad apertura comandata (è il militare che decide il momento di aprire il paracadute) per una serie di circostanze negative si sono trovati in posizione molto ravvicinata e i due paracadute si sarebbero toccati, quasi attorcigliandosi tra loro. Il collega del Malanca, nel tentivo di staccarsi, ha sganciato il paracadute principale proseguendo in discesa libera e azionando successivamente quello di emergenza. Con questa manovra, considerata da manuale, il paracadute rimasto libero si sarebbe attorcigliato intorno ad Andrea Malanca che, in questa maniera, si sarebbe trovato impossibilitato dal fare qualsiasi movimento e quindi di liberarsi del suo paracadute ed azionare quello di emergenza. Ma per il momento queste sono solo una serie di ipotesi tutte al vaglio delle autorità militari e del magistrato. «Stavamo parlando – dicono due signore che hanno uno stand vicino alla zona dei lanci – quando abbiamo sentito urlare alcuni militari che si stavano riposando sotto il tendone. Abbiamo alzato gli occhi al cielo ed abbiamo visto un paracadutista venire giù a grande velocità. Ma non abbiamo potuto seguire tutta la traiettoria perchè impedite dalla veranda del camion. Poi è stato tutto un correre di militari verso la zona dove il paracadutista è caduto, sono arrivate le ambulanze, i carabinieri. Subito sono stati sospesi tutti i lanci». La zona dove è accaduta la tragedia è quella del padule di Altopascio, al confine tra i comuni di Altopascio, Porcari e Capannori e rientra nella giurisdizione dei carabinieri di Pieve di Compito che sono stati i primi ad intervenire sul posto insieme a quelli delle stazioni limitrofe e ai carabinieri della compagnia di Lucca. Il tragico volo del giovane maresciallo è finito in un campo di girasoli, a poche decine di metri dalla zona di comando e dagli automezzi utilizzati dai parà per fare ritorno in caserma. Intorno alle 13 sul posto è arrivato il magistrato di turno e, dopo il sopralluogo, il cadavere del giovane paracadutista è stato rimosso dal personale della Croce Verde e trasferito all’obitorio dell’ospedale Campo di Marte di Lucca. Andrea Malanca era un militare professionista, un esperto con all’attivo moltissimi lanci. Aveva da poco ripreso la sua attività dopo un periodo di ferie. Era nato a Mantova, nel centro della città, esattamente in piazza Andrea Mantegna. Proprio per questo i genitori lo avevano chiamato Andrea. Era ancora piccolo quanto la famiglia Malanca si era trasferita dapprima a Ravenna e successivamente a Adria in provincia di Rovigo. Oltre al padre e alla madre, il giovane maresciallo della brigata Folgore lascia due fratelli e due sorelle. Infine c’è da registrare la dichiarazione del ministero della difesa che in serata ha precisato che «non vi è alcuna connessione tra l’incidente in questione e la cosiddetta tecnica ad uscita rapida, tra l’altro non più in uso nell’esercito». A quest’ultima tecnica era stata addossata in passato la responsabilità di alcuni incidenti mortali.

fonte: iltirreno